Cosa è il Servizio Civile
Il Servizio civile universale è la scelta volontaria di dedicare alcuni mesi della propria vita al servizio di difesa, non armata e non violenta, della Patria, all’educazione, alla pace tra i popoli e alla promozione dei valori fondativi della Repubblica italiana, attraverso azioni per le comunità e per il territorio.
Il Servizio civile universale rappresenta una importante occasione di formazione e di crescita personale e professionale per i giovani, che sono un’indispensabile e vitale risorsa per il progresso culturale, sociale ed economico del Paese.
I settori di intervento in Italia e all’estero nei quali gli Enti propongono i progetti che vedono impegnati gli operatori volontari sono:
- assistenza
- protezione civile
- patrimonio ambientale e riqualificazione urbana
- patrimonio storico, artistico e culturale
- educazione e promozione culturale, paesaggistica, ambientale, dello sport, del turismo sostenibile e sociale
- agricoltura in zona di montagna, agricoltura sociale e biodiversità
- promozione della pace tra i popoli, della nonviolenza e della difesa non armata promozione e tutela dei diritti umani; cooperazione allo sviluppo
- promozione della cultura italiana all'estero e sostegno alle comunità di italiani all'estero.
Questa sezione riporta al suo interno le fondamenta, il percorso, i dati, le iniziative del servizio civile universale. Con il Dlgs. 6 marzo 2017, n. 40, il servizio civile universale punta ad accogliere tutte le richieste di partecipazione da parte dei giovani che, per scelta volontaria, intendono fare un’esperienza di grande valore formativo e civile, in grado anche di dare loro competenze utili per l’immissione nel mondo del lavoro.
Per saperne di più
Istituzione SCU
In data 3 aprile 2017 è stato pubblicato sulla G.U. n. 78 il decreto legislativo 6 marzo 2017, n. 40, concernente l’istituzione e la disciplina del servizio civile universale che - in attuazione dei principi e criteri di delega di cui all'articolo 8 della legge 6 giugno 2016, n. 106 - modifica il sistema del servizio civile nazionale, istituito dalla legge 6 marzo 2001, n. 64 e disciplinato dal decreto legislativo 5 aprile 2002 n.77.
Sulla G.U. n. 102 del 4 maggio 2018 è stato pubblicato il decreto legislativo 13 aprile 2018, n. 43 recante “Disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 6 marzo 2017, n. 40, concernente istituzione e disciplina del servizio civile universale, a norma dell’articolo 8 della legge 6 giugno 2016, n. 106”
Si indicano, di seguito, i punti più rilevanti della riforma, che per quanto attiene alla natura dell’istituto ne ha rafforzato il carattere peculiare di strumento di difesa non armata della Patria, distinguendo la suddetta finalità dai settori d'intervento: assistenza; protezione civile; patrimonio storico artistico e culturale; patrimonio ambientale e riqualificazione urbana, educazione e promozione culturale, paesaggistica, ambientale, del turismo sostenibile esociale, e dello sport; agricoltura in zona di montagna e agricoltura sociale e biodiversità; promozione della pace tra i popoli, della nonviolenza e della difesa non armata; promozione e tutela dei diritti umani; cooperazione allo sviluppo; promozione della cultura italiana all’estero e sostegno alle comunità di italiani all’estero che costituiscono gli ambiti delle materie in cui si attuano gli interventi del S.C.U.
Nel nuovo sistema si prevede l’attribuzione di un diverso ruolo ai soggetti che partecipano alla realizzazione del servizio civile universale. In particolare, lo Stato acquisisce un ruolo preminente mediante lo svolgimento delle attività di programmazione, che garantiscono, attraverso una puntuale analisi del contesto nazionale ed internazionale, la pianificazione degli interventi in materia di servizio civile universale in Italia e all’estero, nonché l’individuazione degli standard qualitativi degli interventi stessi.
L’attività di programmazione del servizio civile universale, infatti, ha la funzione di rilevare, nell’ambito del territorio, i prevalenti fabbisogni ed individuare gli interventi idonei a soddisfarli, in coerenza con le politiche settoriali realizzate dalle singole Amministrazioni, nonché con gli obiettivi stabiliti dal Governo. Detta attività si realizza mediante un Piano triennale, attuato per Piani annuali, a loro volta articolati in programmi di intervento.
Un’ulteriore competenza attribuita allo Stato è quella concernente la valutazione ex post degli interventi di servizio civile universale, che garantisce una verifica dell’impatto degli stessi sui territori e sulle comunità locali ed un’efficace gestione delle risorse pubbliche, nonché l’utilizzo dei risultati per la programmazione successiva.
Le Regioni e le Province autonome partecipano alla realizzazione degli interventi di servizio civile universale nei rispettivi ambiti di competenza, nel rispetto della programmazione stabilita dallo Stato. In particolare i suddetti enti territoriali curano l’attuazione dei programmi di intervento e possono svolgere alcune attività, definite sulla base di accordi, concernenti la formazione da erogare al personale degli enti di S.C.U., le ispezioni presso gli enti che operano nei rispettivi ambiti territoriali, il monitoraggio e la valutazione dei risultati perseguiti con gli interventi di S.C.U.
Il nuovo modello prevede, inoltre, una diversa modalità di partecipazione degli enti al servizio civile universale in quanto, a seguito dell’accreditamento presso un apposito Albo, i medesimi possono aderire agli interventi individuati dallo Stato e curarne la realizzazione.
Il decreto legislativo, in armonia con la legge delega, prevede la partecipazione al sistema, oltre che dei cittadini dell’Unione europea, anche degli stranieri residenti in Italia, uniformandosi alla pronuncia della Corte Costituzionale n. 119 del 13 maggio 2015 e alle richieste provenienti dall’Unione europea, al fine di eliminare disparità di trattamento e favorire altresì l’integrazione dei cittadini di altri Paesi, europei ed extraeuropei, con i cittadini italiani.
La riforma pone una particolare attenzione alle problematiche dei giovani, in considerazione del fatto che essi rappresentano una delle categorie più colpite dalla crisi economica. Uno degli obiettivi di questo provvedimento è di coinvolgere i giovani con minori opportunità che avranno maggiori occasioni di partecipazione agli interventi di servizio civile, anche in considerazione della previsione di meccanismi di premialità a favore degli enti che realizzeranno gli interventi con l’impiego di questi giovani.
Il nuovo sistema riconosce inoltre agli operatori volontari del servizio civile universale impegnati in interventi da realizzarsi in Italia la possibilità di effettuare il servizio, per un periodo di tre mesi, in uno dei Paesi dell’Unione europea, al fine di rafforzare il senso di appartenenza all’Unione nonché di facilitare lo sviluppo di un sistema europeo di servizio civile. In alternativa i giovani volontari, per il medesimo periodo, possono usufruire di un tutoraggio finalizzato alla facilitazione dell’accesso al mercato del lavoro.
A favore dei giovani è previsto il riconoscimento e la valorizzazione delle competenze acquisite, al fine di consentirne l'utilizzo in ambito lavorativo e nei percorsi di istruzione, nonché un modello flessibile di servizio civile con una durata da modulare in base alle esigenze di vita e di lavoro dei giovani (otto-dodici mesi).
Nell’ambito del nuovo sistema sono istituite la Consulta nazionale per il servizio civile universale e la Rappresentanza degli operatori volontari, a livello nazionale e regionale, quali organismi consultivi per un costante confronto con lo Stato in ordine alle questioni concernenti l’attuazione del servizio civile universale.
Cosa offre il Servizio Civile Universale
Diventare volontario di Servizio civile aggiunge alla volontà di dare qualcosa di sé agli altri e al proprio Paese la possibilità di acquisire conoscenze e competenze pratiche ma più in generale rappresenta un’occasione di crescita personale e di formazione. Per questo il Servizio civile universale può rappresentare un’utile esperienza da spendere in ambito lavorativo.
La legge prevede che vengano determinati i cosiddetti crediti formativi per coloro che prestano il Servizio civile universale, che possono essere poi riconosciuti nell’ambito dell’istruzione o della formazione professionale. Anche le università possono riconoscere crediti formativi per attività prestate nel corso del Servizio civile universale rilevanti per il curriculum degli studi. Per i volontari è stabilito un rimborso mensile di 444,30 euro (a cui va aggiunta una indennità extra per quanti sono impegnati in progetti all'estero, differenziata in base al criterio del “costo paese” in cui i volontari sono impegnati). L’attività svolta non determina l’instaurazione di un rapporto di lavoro e non comporta la sospensione e la cancellazione dalle liste di collocamento o dalle liste di mobilità.
Il periodo di servizio è inoltre riconosciuto ai fini del trattamento previdenziale riscattabile, in tutto o in parte, a domanda dell'assicurato, e senza oneri a carico del Fondo nazionale per il servizio civile e sono previste l’assistenza sanitaria gratuita e il riconoscimento di un punteggio nei concorsi pubblici.
I giovani che scelgono di partecipare alla realizzazione di progetti di Servizio civile universale hanno diritto ad avere una formazione generale ed una specifica. La formazione generale è basata sulla conoscenza dei principi che sono alla base del servizio civile universale. La formazione specifica è inerente alla peculiarità del progetto. La durata complessiva della formazione generale e specifica non può essere inferiore a 80 ore.
Opuscolo informativo sul Servizio civile universale
Il Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale sin dal 2002 per promuovere il servizio civile tra i giovani ha realizzato diversi prodotti editoriali. In particolare in questi anni sono stati realizzati una pubblicazione e sette depliants informativi. Obiettivo di tutte le pubblicazioni è stato hanno quello di far capire come questa esperienza contribuisce alla formazione civica, sociale, culturale e professionale dei giovani che vi partecipano.
Nel 2019, il Servizio comunicazione ha realizzato un nuovo Opuscolo informativo, che fa proprie le modifiche introdotte con il passaggio al Servizio civile universale. Il nuovo opuscolo è stato realizzato in formato A3 diviso in varie sezioni, ripiegato in modo da ottenere una brochure di dimensioni più ridotte (15x10 cm).
In allegato è possibile trovare l'Opuscolo informativo 2019 nei seguenti formati:
- Opuscolo Formato Slide - in questo file ogni slide rappresenta una sezione dell'opuscolo
- Opuscolo Formato A3 - stampando in modalità fronte/retro questo file e ripiegandolo secondo la tracciatura, si ottiene l'opuscolo originale
Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipiscing elit, sed do eiusmod tempor incididunt ut labore et dolore magna aliqua.
Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipiscing elit, sed do eiusmod tempor incididunt ut labore et dolore magna aliqua.
Carta di impegno etico del Servizio civile universale
La sottoscrizione della "Carta impegno etico", da parte del legale rappresentante, è condizione per l'iscrizione all’Albo degli Enti di Servizio civile universale (Circolare del Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale 21 giugno 2021 "Norme e requisiti per l’iscrizione all’Albo degli Enti di Servizio civile universale”).
L’adozione della “Carta impegno etico" del Servizio civile universale, nel rispetto delle finalità stabilite dalla normativa in materia di Servizio civile universale, sancisce i reciproci impegni del Dipartimento e degli Enti di servizio civile universale.
Testo della carta di impegno etico del Servizio civile universale
Simbolo Servizio civile universale
Simbolo e Logo
Il simbolo del Servizio civile universale nasce dall'esigenza di dare visibilità al Servizio attraverso un segno distintivo che consenta l'individuazione dei giovani che prestano la loro opera presso gli Enti accreditati dal Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale.
Iconograficamente il Simbolo compendia in una innovativa sintesi grafica, la stella della Repubblica, i colori della bandiera italiana, il blu dell'Europa, l'abbraccio della solidarietà e dell'aiuto reciproco attraverso cui costruire una società solidale e coesa nel rispetto dei principi ispiratori della norma istitutiva.
Il logo riporta il simbolo con la scritta Servizio civile universale.
Utilizzo
Il Logo è stato depositato dal Dipartimento della Gioventù e del Servizio civile universale, ai sensi e per gli effetti della normativa sul diritto d'autore in materia di proprietà intellettuale il giorno 7 dicembre 2017 presso il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo - Direzione Generale Biblioteche e Istituti culturali Servizio II - Patrimonio bibliografico e diritto d'autore, ed incluso nel Registro pubblico generale delle opere protette.
Pertanto non potrà essere copiato, modificato o rivenduto per fini di lucro o per trarne qualsivoglia utilità né utilizzato senza preventiva autorizzazione del Dipartimento della Gioventù e del Servizio civile nazionale.
Gli enti accreditati potranno scaricare il logo tramite accesso all’Area riservata, inserendo le proprie credenziali; l’utilizzo sarà limitato alla promozione dei progetti finanziati nel rispetto delle indicazioni del manuale d’uso; per tutte le altre iniziative come fiere, convegni, pubblicazioni, attività di promozione culturali, etc … gli Enti accreditati si dovranno attenere alla procedura tutt’ora vigente inviando specifica richiesta indirizzata a:
- Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale- Servizio Comunicazione – Via della Ferratella in Laterano, 51 00184 Roma
oppure all'indirizzo di posta elettronica:
- Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
(la presente casella di posta elettronica è esclusivamente dedicata alla domanda di autorizzazione all'uso del simbolo, alla richiesta del manuale d'uso e alle pratiche relative alla concessione; ogni altra richiesta non pertinente non verrà presa in considerazione).
La domanda dovrà riportare i dati dell'Ente ed una circostanziata motivazione della richiesta di autorizzazione (vedi modello).
Gli Enti ai quali è concesso l'utilizzo del simbolo e/o del logo devono osservare le istruzioni contenute nel manuale d'uso ed impegnarsi a non farne un uso improprio.
L'Ente s'impegna, altresì, a far pervenire all'Ufficio una copia dei prodotti realizzati.